16/09/2016 - Ultim'ora
Intervista al Presidente
Passato, presente ma sopratutto futuro
Data: 12/09/2016
Antonio Barbato
(a.dd.) I progressi nascono dalle giuste scelte di un leader. Barbato ha esperienza, capacità di amministrazione e leadership. Partendo dall’assunto che la pratica sportiva migliora le persone, che l’associazionismo ha ragione di esistere per com’è, il Presidente indica quali gli obiettivi che ASPMI dovrebbe provare a raggiungere.
Presidente al secondo mandato. Quando ha capito che valeva ripresentare la candidatura?
Nel momento in cui ho cominciato a ragionare su modifiche che portassero da una parte una continuità dell’azione che abbiamo intrapreso da parte di questo Consiglio ma che guardasse verso il futuro attraverso il cambio di uno Statuto che si adeguasse molto di più all’Europa. E’ un lavoro che abbiamo fatto per cercare di migliorare questa situazione in continuità con il progetto precedente. Ciò ci ha consentito di iniziare a proporre delle modifiche che abbiamo portato a termine come la divisione dei compiti tra il segretario e il tesoriere.
In ASPMI quali caratteristiche sono mutabili dal suo punto di vista?
Sono dell’opinione che alcune cose necessitino di revisione. Tanto per capire l’Associazione continua vivere come Milano prima di EXPO, una grande città però con un tratto di provincialismo quasi, come dire, un po’ referenziale. Oggi per far vivere questa nostra Associazione, per convincere altri gruppi sportivi a partecipare, occorre fare la Milano di EXPO, cioè rinnovarci e guardare verso l’Europa. Questo è ciò che è necessario fare.
Qualche passo indietro. Ci sono errori che stati commessi e dai quali ASPMI può trarre insegnamento?
Mah.. Gli errori si commettono sempre. Credo che l’insegnamento che ASPMI può trarre dagli errori sono quelli di non pianificazione, cioè non programmare in maniera corretta ciò che di interessante potrebbe essere sviluppato in futuro.
Riferito al quadriennio precedente quali delle cose mancate le bruciano di più?
Ciò che è mancato e che vogliamo portare a termine con il prossimo mandato è quello di entrare in casa CONI. E’ più che una semplice ambizione. Operare in ambito sportivo confortati da tale tutela è quanto di meglio e, diciamolo, più giusto che una Associazione come la nostra possa attendersi.
In una realtà corporativa come la nostra con spinte propulsive in qualche caso rivolte in altre direzioni qual’ è il filo che può tenere uniti tutti insieme?
La condivisione dei progetti e la consapevolezza che se mutiamo e aggreghiamo altre persone facciamo sì che in questo consesso possa arrivare linfa nuova e andiamo lontano. Diversamente rimaniamo dove siamo.