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31/10/2015 - Archivio

L'intervista >>> Antonio Barbato Presidente

La volontà di crescere


Data: 31/10/2015


 

 

 

                  In carica dal 2013. Eletto con l'82% di preferenze. Ha dalla sua il merito di aver favorito proposte di ingresso in ASPMI di nuove discipline sportive oltrechè, non meno importante, aver rinsaldato i rapporti con USPE. 

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(a.dd)  Presidente, iniziamo con ciò che per il momento più interessa. E’ vero che ha intenzione di ripresentare la candidatura per il successivo quadriennio?

“Sgombro il campo da ogni dubbio… Certamente!”

All’inizio del mandato non sembrava così scontato. Quale la spinta motivazionale che l’ha portato a decidere in tal senso?

“Tornerò a presentare la mia candidatura motivato dal fatto che con il consiglio direttivo in questi ultimi anni è stato svolto un buon lavoro nell’interesse sia dell’istituto ASPMI che dei propri affiliati. Insieme abbiamo raggiunto un livello d’immagine altissimo. Ogni nostro singolo iscritto dovrebbe esserne orgoglioso. Con fatica e lavorando molto siamo tornati ad essere un’importante realtà di questo paese, credibile, affidabile, riconosciuta”.

Nella risposta esprime sicurezza. Tanto fermo convincimento da dove arriva?

“Come ho detto abbiamo lavorato molto bene sul fronte interno rendendo trasparente ogni nostra azione, abbiamo tagliato i rami secchi che avevano fatto perdere credibilità al nostro Consesso, abbiamo potenziato la nostra azione in favore delle iniziative dei singoli Gruppi Sportivi, abbiamo trovato finanziamenti per alcune importanti iniziative, abbiamo rinforzato il rapporto con USPE dimostrando di essere grandi e affidabili organizzatori così da recuperare  la nostra reputazione a livello internazionale, abbiamo affrontato con successo EXPO 2015 e i Campionati Europei di tennis, abbiamo ottenuto apprezzamenti sulla nostra opera ricevendo per questo il riconoscimento di Società benemerita, la città di Milano ci ha conferito l’Ambrogino d’Oro, primaria onorificenza pubblica ambita da molti…”

Nel triennio che sta per concludersi la crescita dell’attività agonistica ha avuto una accelerazione straordinaria. ASPMI può presentare 22 discipline. Può ritenersi ottimista?

“La motivazione che ci ha spinto ad ottenere tali importanti risultati è data dal fatto che ci rendiamo disponibili a favorire ogni realtà sportiva che chiede di poter partecipare e competere sotto la nostra bandiera. Pertanto ben vengano le proposte che aiutano in tal senso. Non abbiamo intenzione di lasciare fuori alcuno… Sono certo che in futuro il numero delle nostre discipline aumenterà ancora. Oggi chi vuole fare sport, organizzare eventi collegati, sa benissimo che trova in noi interlocutori attenti e inclusivi”.

Il campionato europeo di tennis organizzato a Milano pur tra le normali difficoltà si è risolto come uno dei migliori per ospitalità e organizzazione. Che cosa significa per lei?

“Abbiamo dato il meglio in termini di organizzazione, di disponibilità, di siti sportivi e di accoglienza. Abbiamo organizzato eventi importanti in luoghi storici della città ma soprattutto abbiamo reso ASPMI protagonista di EXPO 2015, un evento storico che, badate bene, si riproporrà in Italia tra 107 anni! Dovevamo esserci e ci siamo stati… Il significato di ogni grande evento è legato al simbolismo, a ciò che rappresenta per la collettività e per ciò che rimarrà nella memoria di tutti. Per l’Associazione essersi trovata coinvolta in un consesso internazionale di così grande portata è stato fattore di importanza assoluta capace di generare positività sia nel breve che nel lungo periodo. Adesso è il momento di tornare al nostro lavoro quotidiano, alle iniziative che sapremo mettere in campo, a coltivare quella capacità attrattiva che una Associazione come la nostra deve avere così da continuare la sua mission  e rivolgersi alle nuove generazioni per continuare ad esistere”.

Come si è potuto organizzare un evento così complesso?

“Pensate solo che questo campionato, debite proporzioni a parte, è stato come avere a che fare con 140 squadre contemporaneamente. Ogni atleta moltiplicato per 140 aveva una esigenza diversa dal proprio compagno o dal proprio avversario in termini di richieste elementari tipo alloggio, pranzo, trasferimenti, etc., fino a quelle più complesse  come visitare expo 2015 con accompagnatori, visitare Milano con accompagnatori, visitare mostre con accompagnatori. Il tutto per singole persone o piccoli gruppi, mentre altri erano sui campi di gioco”.

Nell’insieme un lavoro ben fatto che alla fine ha riscosso consensi. C’è qualcuno  in particolare  al quale è da assegnare il merito? 

“Un evento così multiforme si può organizzare soltanto avendo validi collaboratori che si spendono con passione, che si mettono a disposizione e che non hanno paura di lavorare numerose ore della propria giornata. Nell’intera settimana del Campionato Europeo lo staff dell’Ufficio di Gabinetto, coordinato direttamente dal sottoscritto, ha messo in campo un numero imponente di operatori, circa 450 persone, tra autisti, interpreti, operatori video, fotografi, banda, accompagnatori, organizzatori, sicurezza, scorte. Per non parlare della logistica che ha visto impegnati uomini e mezzi con auto, moto, pulmini della polizia locale, autobus, etc.. Visti gli apprezzamenti formali di USPE e le statistiche dallo stesso ufficio rivelate possiamo dire di avere lavorato bene, anche se alcune sbavature ci sono state, come accade per tutti gli eventi così complessi”.

Quali sono gli elementi che i partecipanti hanno dimostrato di apprezzare maggiormente?

“Riportando i dati, sempre da “USPE customer satisfaction”, direi la capacità informativa sull’evento e sui calendari di gara, l’accoglienza, la qualità del cibo, le cerimonie effettuate, i siti sportivi, la validità della competizione”.

E’ legittimo chiederci: se per l’occasione siamo stati bravi possiamo ripeterci?

“Possiamo ripeterci se chi decide di organizzare un grande evento come questo metta in campo tutte le risorse e le energie possibili, ci creda, ci metta soprattutto  la passione. Sono certo che ci saranno persone legate a Gruppi Sportivi che sapranno continuare questa nostra esperienza. Dirò di più, sono certo che sapranno fare anche meglio di noi”

Cambiamo argomento. Torniamo alle vicende che riguardano ASPMI struttura organizzativa e associati. Quando parla del caso Palermo ne parla con leggerezza. Tutto superato?

“Con la città di Palermo e con il Presidente del Gruppo Sportivo, Comandante Vincenzo Messina si è instaurato un ottimo rapporto di collaborazione. Tutti i colleghi della Polizia Municipale di Palermo, nessuno escluso, sono persone preziose che esorto a lavorare con noi sulla via del cambiamento, lasciando da parte ciò che oggi appare preistoria… La città di Palermo, ma soprattutto i singoli atleti della polizia locale non possono e non devono restare fuori dalle competizioni nazionali per motivi che nulla hanno a che vedere con lo sport”.

E ancora. Tiro a volo una disciplina dalle grandi tradizioni tornerà in Associazione?

“E’ quello che continuo ad auspicarmi ogni giorno. Durante il mio mandato ho fatto molti tentativi per fare in modo che il Tiro al Volo rientrasse nell’Associazione: incontri, telefonate, richieste. Tutto inutile! Ho provato in qualsiasi modo a evitare che una questione che nulla aveva a che fare con competizioni e sport si trasformasse in una querelle che ha avuto un solo risultato, quello di veder  esclusi atleti che per mancanza oggettiva di requisiti richiesti in questi anni non hanno potuto partecipare a competizioni organizzate da ASPMI ed USPE! Anche in questo caso non desisto e colgo l’occasione per invitare tutti questi colleghi a lasciare da parte la preistoria, a rientrare in gioco perché insieme potremo tornare a fare grandi cose. Spero che i tempi siano maturi e il mio appello non rimanga inascoltato per il bene di questa fantastica disciplina e per il valore di tutti gli atleti che la praticano”.

Se tale appello rimanesse inascoltato rischiamo di perdere qualcosa di essenziale….

“Certo! Non è pensabile che mentre in eventi di alto livello quali possono essere i campionati Europei gli atleti tiravolisti trovino soddisfazione nel gareggiare in competizioni a loro riservate mentre i nostri, che tengo a dire  bravissimi,  siano costretti a non partecipare e vengano dimenticati…”

Sia sincero, in tre anni di presidenza si sarebbe aspettato di ricevere tanta gratificazione?

“No! Però posso dire che sono molto soddisfatto e che questa condizione arrivi non solo dai risultati che tutti insieme e a vario titolo abbiamo ottenuto, intendo singoli atleti, Gruppi Sportivi affiliati, dirigenza e collaboratori ASPMI ma anche, e soprattutto, dai rapporti umani, di amicizia, stima e rispetto che si sono creati tra noi tutti, dal piacere di vedere atleti e accompagnatori in varie occasioni star bene, vivere le competizioni in modo sano, divertirsi e, perché no... sognare!”

Pensa sia legittimo avere fiducia per l’avvenire?

“Dobbiamo avere fiducia nel futuro di ASPMI. Questa Associazione è una realtà preziosa che abbiamo ereditato da alcuni Signori che alla fine degli anni 60 l’hanno pensata e realizzata. Per questo le dobbiamo rispetto e quindi trattarla con tutti i riguardi che merita”.

Resta da dire qualcosa per il futuro prossimo venturo?

“Essenziale è non dimenticare che abbiamo il dovere di dimostrare quanto ancora sia valido il movimento. Intanto pensiamo a chiudere il quadriennio. Poi, il 2017 sarà l’anno in cui la nostra Associazione Sportiva Polizie Municipali d’Italia raggiungerà i 50 anni di attività. Sarà un traguardo importante e sapremo festeggiarlo degnamente, ne sono sicuro”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto 2716

 

La consegna ad ASPMI di "Ambrogino d'oro" massima onorificenza della Città di Milano

da sin. Il segretario Generale Mario Volpi, il Presidente Antonio Barbato,

l'Assessore alla sicurezza Marco Granelli,

i Vicepresidenti Luigi Lanzetta (Vicario) e Massimo Re

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                         

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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