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14/11/2018 - Corsa campestre

Dublino - VII Campionato Europeo di Maratona

Onorata al meglio la maglia azzurra


Data: 28/10/2018


di Angelo Vecchi

 

 

L’obiettivo era di ben figurare senza la pretesa di fare risultati eclatanti. A dire il vero in campo femminile la marchigiana Simona Santini era tra le favorite per ottenere un piazzamento di prestigio.

Al termine della gara, il merito dei nostri atleti è di aver comunque onorato al meglio la maglia azzurra confermando le aspettative della vigilia.

Per meglio comprendere quanto è accaduto nella trasferta irlandese partiamo proprio dalla gara femminile.

La “Simo”, come viene chiamata nel gruppo, è stata davvero eccezionale. Dopo la maternità (nel novembre scorso ha dato alla luce due splendide gemelline), è tornata alle gare in primavera vincendo il titolo della corsa su strada in quel di Monza. A Dublino è arrivata in ottima forma e il 6° posto ottenuto è la logica conseguenza di una preparazione fatta con grande continuità, impegno e dedizione.

Simona, con la solita lucidità analizza così la sua prestazione:Il risultato è in linea con le aspettative che mi ero prefissata prima della gara. Rispetto agli altri campionati europei non ho recriminazioni, quello che pensavo di valere l’ho ottenuto. Ritornare a correre una maratona dopo la gioia della maternità è stato davvero emozionante, la corsa ti da sensazioni uniche, profonde, che, solo chi pratica questo sport riesce a capire”. Ma a parte la gara, vissuta come sempre con tanto agonismo, Simona ha parole anche per i compagni di avventura:I ragazzi sono stati semplicemente fantastici, lì a Dublino si è creato il solito clima di grande allegria ed anche i nuovi arrivati nel gruppo si sono subito inseriti condividendo lo spirito della squadra. E’ sempre emozionante partecipare a queste manifestazioni e poter condividere con altri colleghi la gioia che la corsa ti trasmette”.

La nostra seconda rappresentante proviene da Venezia, pur lavorando al Comando della Polizia Locale valle del Boite nel Cadore bellunese. Anna Raule è il suo nome, triatleta, podista ed esordiente nella maratona. Era la più tesa della squadra nel pre-gara e racconta così la sua prova:Alla partenza ero molto emozionata perché alla prima esperienza in una maratona, se poi aggiungiamo che gareggiavo con la maglietta della nazionale italiana, l’emozione era alle stelle. Appena sentito lo sparo tutto è sparito e, guidata dal mio compagno Carlo, ho interpretato una gara regolare godendomi metro dopo metro le sensazioni che la maratona regala. All’arrivo devo ammettere di essermi lasciata scappare qualche lacrimuccia per la gioia di aver concluso la gara”. Brava Anna, prova superata a pieni voti sia dal punto di vista sportivo che per la tua contagiosa simpatia.

La gara maschile ha confermato l’andamento degli ultimi anni con francesi, tedeschi e inglesi a dominare le classifica per nazioni e gli altri nelle posizioni di rincalzo. In realtà la vittoria individuale è andata, a sorpresa, ad un atleta di casa che, con 2h20’ ha messo in fila i favoriti della vigilia.

Il migliore dei nostri è stato Manuel Bonardi da Carlazzo, ridente e tranquilla località sulle rive del lago di Como. Proprio lì, su quelle strade senza un metro di pianura, Manuel ha preparato la maratona europea, macinando chilometri con la smania di cancellare il precedente europeo di Graz. Detto-fatto, a Dublino ha corso con grande determinazione, giungendo al 50° posto assoluto in 2h 48’15”, tempo di valore considerando le difficoltà altimetriche del percorso. Con un pizzico di delusione Manuel racconta così la sua avventura: “Sono soddisfatto, anche se pensavo e speravo di fare meglio, la preparazione è stata ottimale, senza intoppi ed anche in gara è andato tutto liscio fino al 35esimo chilometro. Correvo da 2h44’ ma poi è arrivata la classica crisi e ho dovuto rallentare il ritmo. Il tempo finale mi soddisfa perché migliora di circa 1h e 15’ il tempo del precedente europeo”. Poi, con un briciolo di ambizione, si lascia andare ad un pronostico azzardato: “con lo stesso progresso, fra 4 anni potrò ambire a qualcosa di importante anche a livello mondiale!”…. Manuel è così, sempre giocoso, ottimista e proiettato al futuro…. ed ancora:esperienza comunque bellissima impreziosita dall’avere compagni di squadra con cui scherzare su tutto e condividere la fatica”.

Il secondo azzurro al traguardo è stato il milanese doc Roberto Defendenti, vera e propria rivelazione della squadra italiana. Partito come 6^ uomo squadra, nonostante una discreta esperienza in maratona (PB da 3h08’), è stata la vera rivelazione di giornata giungendo all’arrivo di poco sotto il muro delle 3 ore. Il suo tempo finale 2h59’53” gli vale la 74^ posizione che commenta con orgoglio: “Sono veramente soddisfatto della mia prova, del tempo finale e del fatto che la seconda mezza l’ho corsa più forte della prima. Nell’ultimo tratto della gara ero gasatissimo quando superavo uno dopo l’altro i miei avversari in crisi. Il finale è stato un misto di eccitazione, emozione, gratificazione per aver gestito al meglio le energie psico-fisiche”. Come non dargli torto, la maratona è anche regolarità e calcolo e Roberto è stato maestro in questo...bravo!!

A seguire Moreno Musetti, alla sua seconda esperienza in azzurro in maratona, ha condotto una gara regolare, conscio di poter scendere sotto le 3 ore. Dal suo commento traspare un pizzico di rammarico: “Avevo preparato al meglio questa gara correndo alcune 30 km di preparazione e avevo l’ambizione di scendere sotto il muro delle 3 ore. Sono stato in media fino ai chilometri finali quando ho avuto il classico calo fisico. Poco prima del traguardo, quando ho visto Roberto superarmi, ho provato a seguirlo, ma le gambe ormai erano andate…sono comunque soddisfatto per il primato personale sulla distanza”.

Alessio Ranfagni è da più di un decennio il punto fermo della nazionale della corsa. Lui, ex marciatore di livello nazionale, abituato alla fatica delle lunghe distanze, ha affrontato la maratona con coraggio e fino al 30 km era ben piazzato. Poi la crisi che l’ha portato a perdere parecchie posizioni nel finale. Alessio a fine gara dichiara: “Sono deluso dal tempo, ma orgoglioso di aver portato a termine la gara per me stesso e per la squadra. Dopo il ritiro di Graz nella passata edizione dei campionati, volevo rifarmi ed ho cercato di correre forte fin dalle prime battute. Il percorso mi piaceva e con ritmo costante ho provato a fare il tempo. Ho sofferto dopo il trentesimo ma ho dato il massimo per portare al traguardo la maglia della nazionale. Non mollo e sono già proiettato per partecipare alle prossime gare ASPMI e, se me lo meriterò, anche ai prossimi appuntamenti internazionali”. Parole da capitano che sono da esempio per tutti.

Anche il debutto in maglia azzurra di Giovanni Laiso è stato positivo. Tanta emozione e la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza umana e sportiva indimenticabile. Nelle sue parole, il suo 86° posto finale, sa un po’ di delusione: “Ero alla prima esperienza in campo internazionale ed è stato un onore vestire la maglia della nazionale ASPMI. Dopo la gara di Monza, nella quale avevo ottenuto un buon risultato, è arrivata la convocazione che sinceramente non mi aspettavo. Nelle settimane successive ho finalizzato la preparazione e, tirando le somme, devo ammettere che la posizione ottenuta non mi soddisfa del tutto, ma devo anche riconoscere che il livello tecnico dei partecipanti era altissimo. Spendo due parole per il gruppo guidato da Angelo. Un gruppo fantastico, dove si respira la passione per la corsa e nel quale si percepiva l’orgoglio di rappresentare la propria nazione ….bellissima esperienza sportiva ed umana”.

Il sesto azzurro in gara era il torinese Maurizio Marzullo che purtroppo non è giunto al traguardo a causa di un problema fisico. Con tanta delusione ha commentato così la sua gara: “La corsa è uno sport che non perdona e se non sei preparato fisicamente diventa tutto più difficile. Nonostante tutto, mi ero presentato carico alla partenza di questo ennesimo campionato europeo intenzionato a ben figurare. Ho avvertito da subito problemi al ginocchio operato ma ho cercato comunque di non mollare e di finire la gara. Sicuramente i problemi fisici patiti negli ultimi due anni mi hanno condizionato e con grande rammarico mi sono dovuto ritirare”. Parole di dispiacere quelle di Maurizio, condivisibili dopo i tanti sacrifici per preparare la maratona. Maurizio è un atleta serio e motivato e saprà ritornare sui livelli che gli competono.

E per concludere il commento del Delegato Nazionale delegato della disciplina Angelo Vecchi: Anche in questa occasione il podio era li a portata di mano, la Santini ha fatto una bellissima gara interpretata con grande acume tattico. Mi sono emozionato nel vederla recuperare posizioni (era 10° fino ad un terzo di gara) e ci speravo davvero nel podio finale. Ma lo sport è così e il verdetto del campo va accettato con sportività. Simona è un’atleta forte e tenace ed ha dimostrato a tutti cosa voglia dire avere le giuste motivazioni: Lei afferma che era l’ultima gara con la rappresentativa ASPMI, ma sono fiducioso e spero cambi idea perché la nostra associazione e il nostro sport ha ancora bisogno di lei.”…. Ed ancora: “Gli altri ragazzi hanno ottenuto buoni piazzamenti fornendo prestazioni individuali di tutto rispetto tenuto conto dell’altissimo livello tecnico degli atleti presenti. Qualcuno ha anche ottenuto il primato personale a dimostrazione dell’impegno profuso in gara, segnale di grande attaccamento alla maglia azzurra”…..Voglio inoltre sottolineare che i componenti della rappresentativa italiana si sono fatti carico di parte delle spese di partecipazione al campionato, chi individualmente e chi sostenuto dal gruppo sportivo di appartenenza, a dimostrazione che la passione ed i valori trasmessi dallo sport vanno oltre ogni calcolo economico. Tutto ciò si traduce in spirito di appartenenza all’A.S.P.M.I., evidenziato dallo spirito di gruppo e di condivisione che si è creato tra i ragazzi. Trascinati dai “veterani”, anche gli esordienti sono entrati nella giusta mentalità, necessaria per affrontare al meglio queste esperienze”. E per finire un elogio all’allenatore ed amico Vito Vezzoli: “I consigli dati dal preparatore tecnico Vittorino Vezzoli, prima e durante la corsa, sono stati utili ai ragazzi per una corretta ed efficace condotta di gara. Vittorino, oltre che essere un amico, è un profondo conoscitore della disciplina della corsa e sul percorso non ha esitato a mettere a disposizione degli atleti la sua esperienza e competenza.”.

 

Per concludere una riflessione sulla trasferta.

Organizzazione ottima in un contesto bellissimo per la corsa. La città si è praticamente fermata per onorare ed acclamare i circa 20000 partecipanti ad una maratona impegnativa, ma di grande fascino...roba da fantascienza per una maratona italiana!!!

L’ASPMI, nonostante le difficoltà economiche era presente, ha partecipato ed ha tenuto il passo di nazioni meglio organizzate.

Tutto ciò è positivo e ci fa ben sperare per il futuro!!!....

 

 

Foto 4049  Alessio Ranfagni

 


Foto 4054   Manuel Bonardi

 

Foto 4051 

 

Foto 4050

 

Foto 4052   Rappresentativa ASPMI

 

 

Foto 4053

 

 

 


File Allegati 


USPE Marathon 2018-classifica (pdf)


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